Robotica in movimento! Ma dove sta andando?
Scrivo articoli per Alumotion da ormai 3 anni. Ho assistito a una crescita pazzesca della robotica, come se questo settore non si fermasse mai, neanche per una breve pausa caffè. Probabilmente è successo proprio questo, la robotica non si è mai presa una pausa, è in perenne movimento e non accenna ad arrestarsi.
In questo articolo vedremo gli ultimi dati che confermano la mia breve introduzione personale. Ma, dato che è sempre in movimento, cercheremo di capire quale direzione stia prendendo. Per capirlo, come al solito, ci affidiamo ai numeri e ai pareri degli esperti influencer del settore, come Nicoletta Boldrini, Tech Journalist & Blogger .
I Record della Robotica
Tra poche settimane inizieranno le Olimpiadi, competizione mondiale il cui fulcro sono i nuovi record stabiliti dagli atleti. Di record se ne intendono anche i robot, visto che proprio in questi giorni hanno stabilito un nuovo record nelle vendite mondiali: 248.000 unità vendute nel 2015, il 12% in più rispetto al 2014 (221.000). Fonte articolo.
Di queste unità, ben 66.700 sono state vendute in Cina, superando di fatto il volume totale del mercato europeo; l’Asia è ancora il mercato più forte crescita, con 156.000 unità in tutta la regione, un aumento del 16% rispetto al 2014 (bisogna dire che la cifra è molto inferiore al 27% previsto).
La Cina sta dominando il mercato della robotica sia come acquirente e sia come paese venditore. Grazie anche e soprattutto alle misure decise dal governo cinese. Il quale ha incoraggiato questa tipologia di mercato nel paese, fornendo prestiti e incentivi fiscali alle imprese e ai governi locali che investono nella robotica.
Un piano industriale redatto da vari ministeri, fino al 2020, che mira ad avere 100.000 robot industriali prodotti annualmente dalle società nazionali, con un fatturato annuo di 30 miliardi di yuan (5,4 miliardi di dollari) all’anno.
All’interno dei mercati globali, i dati di vendita positivi sono guidati dai paesi emergenti altamente automatizzati, e alle regioni che sono già profondamente sviluppate economicamente. Ad esempio, in Europa il totale vendite di robot industriali nel 2015 è aumentato del dieci per cento a 50.000 unità rispetto all’anno precedente. I più forti singoli mercati tra i paesi dell’UE sono la Germania (20.000 unità), l’Italia (6.700 unità) e la Spagna (3.800 unità).
In sintesi, questi dati (a dire la verità attesi) confermano l’ottimo stato di salute dei robot e dell’’automazione dalla crisi finanziaria del 2009 fino ai giorni d’oggi. Infatti, i dati di vendita affermano che i robot industriali sono aumentati quasi quattro volte rispetto al 2009 (60.000 unità appena in quell’anno).
I dati in possesso della Federazione Internazionale di Robotica (IFR) fanno prevedere che entro il 2018, circa 2,3 milioni di unità calcheranno i pavimenti delle fabbriche del mondo, più del doppio rispetto al 2009 (1,0 milioni). Fonte articolo
Intervista a Nicoletta Boldrini (giornalista ed esperta di intelligenza artificiale e robotica)
Roberto Gerosa – Alumotion: Nicoletta, ti chiediamo qualche riflessione in merito agli ultimi dati record che ha registrato il settore della Robotica
Nicoletta Boldrini: Il mercato della robotica registra continui tassi di crescita e da qui al 2020 assisteremo ad un boom significativo che porterà i Robots fuori dal segmento industriale dove nell’ultimo decennio hanno registrato la crescita e lo sviluppo più significativi. Per dare una fotografia globale del fenomeno, cito alcuni dati che emergono dall’ultimo report lanciato durante il World Economic Forum 2016: nel 2015 il mercato della robotica, nel suo complesso, ammontava a 28,3 miliardi di dollari (cifre che derivavano soprattutto dagli investimenti delle aziende manifatturiere che impiegano i cosiddetti Robots Antropomorfi e “braccia meccaniche” per automatizzare e velocizzare i processi produttivi delle catene di montaggio); nel 2020 il volume d’affari globale arriverà a toccare gli oltre 150 miliardi di dollari grazie al fatto che i Robots inizieranno ad avere una diffusione massiva al di fuori delle aziende manifatturiere.
Viene da chiedersi però cosa debba intendersi per Robots. Benché non vi sia, in letteratura, una definizione universalmente riconosciuta, a mio avviso l’accezione più comune e ‘verosimile’ è quella che identifica il Robot come un sistema tecnologico in grado di muoversi percependo l’ambiente che lo circonda e agendo di conseguenza, il che significa un sistema dotato di sensoristica e capacità di calcolo per analizzare ed agire (più è spinta la capacità di analisi e di apprendimento più ci si spinge verso l’Intelligenza Artificiale che però è data da tecnologie software ed algoritmi matematici che ‘vivono’ anche senza un Robot, dato che un computer non può essere considerato come Robot).
Fatta questa premessa, il perché assisteremo in soli 4 anni ad una crescita del mercato così elevata è da ricercare nei possibili ambiti applicativi, primo fra tutti quello della Sanità dove già oggi possono vedersi Robot come il chirurgo Da Vinci (già oggi disponibile in molte sale operatorie in tutto il mondo) e come i bracci robotici del progetto Futura (progetto europeo coordinato dalla Scuola superiore Sant’Anna di Pisa) che attraverso interventi mirati e poco invasivi stanno dando incredibili risposte nel trattamento dei tumori addominali. Noi di Alumotion aggiungiamo anche le braccia per aiutare i disabili, come il Kinova.
Ed è pensando poi alle implicazioni ‘domestiche’ che, a mio avviso, ci si può rendere conto non solo della crescita del mercato ma anche del fatto che i Robot sono già diffusamente tra noi. Pensiamo ai ‘dischi aspirapolvere’: non viene naturale pensare a questi elettrodomestici come a Robot ma in realtà lo sono; sono dotati di sensoristica attraverso la quale percepiscono l’ambiente e si muovono all’interno di esso compiendo delle azioni, seppur molto semplici. Questo è l’esempio di come, dopo anni di ricerca nei laboratori, la tecnologia arriva ad essere ‘consumata’ da tutti. E nei prossimi anni assisteremo all’ingresso dei Robot, sotto forma di umanoidi (attenzione a non confonderli con gli androidi!), per l’assistenza agli anziani o ai disabili, solo per fare un esempio. In Europa un Robot per una simile mansione forse non è ben visto, ma pensate alla diffusione che potranno avere in popolazioni, come quella Giapponese per fare un esempio, che per cultura non amano il contatto fisico. A brevissimo, assisteremo ad un boom importante anche delle auto che si guidano da sole; basta navigare sui social network per capire l’entusiasmo planetario che le Google Cars o le self-driving Tesla stanno suscitando.
Roberto Gerosa – Alumotion: Quali saranno le implicazioni sull’annosa questione dell’occupazione lavorativa, per molti minacciata dalla diffusione dei robot?
Nicoletta Boldrini: Quanto alle implicazioni etiche e sociali, non sono un’esperta per esprimere giudizi in merito ma mi affido ai numeri per convincere gli scettici. Sempre dall’ultimo World Economic Forum è uscito un corposo report intitolato “The Future of Jobs” dal quale si evince che nelle attuali 15 economie più evolute (dalle quali però è stata esclusa la Cina) gli attuali lavoratori occupati sono oggi 1,86 miliardi; nei prossimi 5 anni, la perdita di posti di lavoro sarà di 7,1 milioni ma, di contro, ne verranno creati di nuovi (per circa 2 milioni); il saldo di 5 milioni, benché negativo, rappresenta in realtà solo il -0,3% in 5 anni.
Ringraziamo Nicoletta per averci concesso il suo prezioso e autorevole parere.
Robot Collaborativi, il trend è sempre positivo
Abbiamo parlato tanto nel nostro blog dei Robot Collaborativi. Noi di Alumotion abbiamo compreso sin da subito le potenzialità di questa tecnologia. I robot, da strumenti statici, potenti ma pressochè inamovibili, si sono trasformati in oggetti versatili e adattabili, adottando la stessa filosofia e praticità degli smartphone che utilizziamo ogni giorno.
In questa intervista da parte del CEO di Alumotion, Roberto Facchinetti, sulla nostra pagina Facebook, si comprende bene la sfida che Alumotion ha colto senza dubbi, ormai da diversi anni a questa parte.
I principali vantaggi di questi co-bot sono flessibilità, sicurezza, capacità di essere rapidamente implementati nella linea produttiva, facilità di apprendimento nella loro programmazione e, grazie alle app (sì proprio come le app degli smartphone), longevità e adattabilità alle nuove esigenze di un mercato altamente imprevedibile.
Un esempio che conferma questa adattabilità dei cobot è il sistema URring
Per maggiori informazioni su questo sistema per migliorare la sicurezza dei robot, cliccate questo link.
Robot Mobili e per l’Assistenza, tecnologie alla portata di tutti
Inizialmente, come spesso accade nel mondo della tecnologia, le grandi innovazioni sono troppo costose, talmente inaccessibili economicamente da essere implementati solo delle grandi multinazionali. Un esempio, per restare nel tema dell’articolo, sono i robot mobili o AGV (Automatic Guided Vehicles), i quali, con il tempo, sono diventati strumenti sofisticati per la movimentazione, alla portata di piccole e medie imprese, fabbriche, magazzini, centri di distribuzione e strutture alberghiere.
La nuova generazione di robot mobili, nel video il MiR 100 all’interno di un centro ospedaliero, ha permesso una riorganizzazione intelligente ed efficace senza necessariamente dover costruire ex novo gli ambienti di lavoro.
Nel filmato abbiamo visto l’esempio di una struttura per l’assistenza (un ospedale o una clinica per la terza età).
I robot in grado di offrire assistenza ai disabili sono la prossima sfida che la robotica ha già da tempo accettato.
Nel video seguente è possibile conoscere più da vicino le caratteristiche di Kinova
Leggeri, compatti e modulari, grazie ai loro sensori le persone possono interagire con l’ambiente circostante in modo più efficiente e sicuro. Non sono rivolti “solo” a persone disabili bensì anche a settori industriali per migliorare attività particolarmente complicate sotto diversi profili. Per maggiori informazioni su Kinova ecco il link.
Conclusioni
L’ondata di trasformazione digitale e automazione continuerà a guidare il boom della robotica fino al 2018
dice Joe Gemma, Presidente della Federazione Internazionale di Robotica.
I macchinari, la logistica e gli impianti di produzione si stanno fondendo insieme, dando origine a sistemi informatici e fisici integrati. L’obiettivo è quello di rendere le fabbriche realmente intelligenti per lavorare in modo più flessibile, produttivo ed economicamente efficiente.
Per restare al passo dei tempi (che cambiano in fretta) e ottimizzare la tua azienda in modo intelligente e produttivo, contattaci per un consulto senza impegno.
Ti mostreremo di persona quanto sia semplice “assumere” un robot collaborativo nella tua impresa.