Alimentazione flessibile di microparti: Asyril fa la differenza nella produzione di dispositivi medici

Ci sono produzioni che devono lavorare su parti molto piccole, anche nell’ordine del decimo di millimetro.

Questo genere di attività può costringere gli operatori a stare seduti per ore guardando con una lente d’ingrandimento o un microscopio per analizzare e trasformare le parti che devono essere lavorate.

Sono operazioni molto impegnative, per la vista che si affatica e per lo stress muscolo-scheletrico che può portare a usura fisica, infortuni e periodi di assenza dal lavoro per malattia.

CreteX Medical è un produttore di dispositivi medici che ha voluto superare delle criticità legate proprio a un processo manuale come questo, l’assemblaggio di connettori per elettrodi destinati ai cateteri.

Questa produzione richiede di prendere parti di dimensioni paragonabili a quelle delle ciglia dell’occhio umano e spostarle sotto le macchine per il controllo qualità.

Gli stessi elementi devono poi essere recuperati da operatori specializzati che li tagliano alle estremità e li collegano con altri, realizzando quella che in gergo tecnico si chiama “crimpatura”.

Il prodotto di questa lavorazione viene poi trasferito in un’altra stazione, dove si verifica che funzioni correttamente.

Per ridurre il livello di stress psicomotorio a carico dei suoi operatori, e trovare una formula che le permettesse di scalare la produzione per stare al passo con le esigenze del mercato, CreteX Medical si è rivolta ad Arimation Robotics, un integratore della zona di Minneapolis.

Il risultato di questa collaborazione è una cella robotica costituita da 3 elementi: da un lato c’è Meca500, un robot a 6 assi che vanta una ripetibilità di 0,005 micron; dall’altro il sistema di alimentazione flessibile Asyril Asycube 50 con il suo piano vibrante in 3D a cui, e questo è il terzo elemento, si aggiunge il sistema di visione EYE+, sempre di Asyril.

Asycube, infatti, è l’unica tecnologia sul mercato che riesce a gestire le microparti – di dimensioni fino a 0,1 mm – disponendole adeguatamente su un piano e orientandole correttamente per agevolare la presa alla rinfusa, principalmente da parte dei robot.

La cella robotica inedita sviluppata per il microassemblaggio di connettori per elettrodi nei cateteri ha portato miglioramenti significativi per Cretex Medical.

Anzitutto gli ha permesso di ridurre lo stress e il rischio di infortuni muscolo-scheletrici a carico degli operatori.

Il ricorso a dispositivi robotici consente inoltre di mantenere l’ambiente di lavoro sterile e di ridurre al minimo il rischio di contaminazione, due aspetti cruciali nella produzione di dispositivi medici.

A fronte di una ripetibilità altissima garantita dal robot, sono diminuiti gli scarti ed è aumentata la qualità complessiva dell’output della produzione.

Nelle camere bianche, poi, l’impiego di una cella robotica di piccole dimensioni ha permesso di risparmiare spazio, addirittura un -75% rispetto alle soluzioni precedenti.

Ultimo ma non meno importante, il ricorso a una cella robotica ha consentito di guadagnare in termini di flessibilità produttiva permettendo di gestire al meglio sia le fasi in cui la domanda si fa più elevata sia quelle in cui si riduce.

L’integrazione della robotica ha quindi migliorato l’efficienza produttiva di Cretex Medical, ma ha anche ridotto lo stress sugli operatori e aumentato la qualità e la sicurezza dei dispositivi medici.

Questa soluzione, ben raccontata (in inglese) anche nel video che condividiamo qui di seguito, dimostra il potenziale innovativo della tecnologia nella miniaturizzazione dei dispositivi medici.

La miniaturizzazione dei dispositivi medici è una tendenza in atto da tempo nel settore perché offre significativi vantaggi, tra cui anche un maggior comfort per i pazienti.

Dispositivi più piccoli riducono il disagio durante le procedure mediche e migliorano l’esperienza complessiva. Inoltre, essendo via via sempre meno invasivi permettono una maggiore libertà di movimento e riducono il rischio di complicazioni, velocizzando il recupero o rendendo la gestione delle terapie a lungo termine più semplice e discreta.

Per l’industria medicale, però, questo significa dover affrontare ogni volta nuove sfide tecniche.

Facciamo i complimenti ai colleghi di Minneapolis per la qualità di questa proposta: ci fa inoltre molto piacere vedere il ruolo di primo piano che le soluzioni proposte dal nostro partner Asyril, che distribuiamo ormai da molti anni in Italia, possono avere nello sviluppo di soluzioni robotiche avanzate.

Per ulteriori informazioni rispetto alle potenzialità dei piani vibranti Asycube e dei sistemi di alimentazione flessibile Asyril, vi rimandiamo alle pagine dedicate nel sito.

Il nostro staff resta sempre a disposizione per ulteriori chiarimenti e per valutare insieme la miglior soluzione di automazione in base alle esigenze specifiche di ogni realtà.