Robot collaborativi per la produzione cosmetica: l’esperienza di Zetapunto per il riuso dei cobot
In più di 15 anni di attività i casi di successo di integrazioni di robot collaborativi che possiamo raccontare sono più di mille.
Talvolta abbiamo realizzato queste installazioni direttamente, talaltra è stato il cliente finale a sperimentare fino ad arrivare all’installazione desiderata.
Ma un altro caso comune è quello in cui ci appoggiamo anche a partner che hanno sviluppato un’esperienza verticale in settori specifici, e quindi sono in grado di assistere le produzioni con competenza e tempestività realizzando in tempi stretti le soluzioni più efficienti in base all’esigenza particolare.
Una di queste esperienze ce la racconta Michele Suglia, Responsabile Commerciale di Zetapunto, integratore di robot industriali e collaborativi che vanta una significativa esperienza nello sviluppo di applicazioni per la cosmetica, con sede a Vimodrone.
“L’industria cosmetica ha delle caratteristiche abbastanza peculiari – ci spiega – La componente manuale è preponderante e inoltre le campagne di produzione sono brevi: di solito iniziano e si concludono nell’arco di 6 mesi al massimo. Ma è proprio per queste ragioni che i robot collaborativi possono dare un cambio di passo”.
Lo conferma l’ultimo caso di integrazione realizzata da Zetapunto, che riguarda un’azienda della filiera della cosmesi che aveva acquistato dei cobot già qualche anno fa per automatizzare, con successo, una parte della propria produzione.
Esaurita l’esigenza specifica di fare incollaggi su profili di forma e dimensione particolari, i robot collaborativi – UR5 e UR3 – erano stati messi da parte. Ma avevano ancora tutto il loro potenziale da esprimere.
Per questo il produttore si è rivolto nuovamente a Zetapunto, che si era già fatta apprezzare durante le varie fasi che avevano portato alla prima integrazione, per ragionare insieme su quale nuova utilità dare ai robot collaborativi.
All’interno dell’azienda, c’erano alcune situazioni in cui un operatore era limitato a svolgere compiti molto banali, come ad esempio trasferire dei prodotti da una parte di linea produttiva all’altra a breve distanza, cambiare orientamento di prodotti fragili (flaconi in vetro), manipolare con attenzione dei tubetti per evitare graffi sulla loro superficie cromata.
Sono operazioni estremamente banali e a basso valore aggiunto, ma che in molti casi sono la norma all’interno delle aziende e che condizionano l’attività di diverse risorse più di quanto si possa pensare. Sono anche tutti compiti per i quali un robot collaborativo avrebbe potuto essere impiegato al suo meglio!
Per assolverli Zetapunto ha realizzato l’applicazione per uno scarico linea con posizionamento di prodotti su due file, scelta introdotta per facilitare il confezionamento nel packaging secondario da parte degli operatori successivi.
Inoltre ha progettato uno scarico linea di tubetti cromati che vanno manipolati con attenzione per evitare graffi o rigature nella fase di caduta o nel passaggio da un nastro all’altro: questi danni potenziali, che potrebbero sembrare di poco conto in altri contesti, non sono invece tollerabili su prodotti cosmetici di alta gamma, sui quali il controllo qualità è totale e intransigente.
Infine, per la manipolazione e l’orientamento di flaconi in vetro – che sono prodotti fragili e ad alto valore aggiunto, per i quali un urto o caduta potrebbe comportare scheggiature intollerabili nel processo produttivo – è stata realizzata una terza integrazione ad hoc.
La soluzione di queste esigenze è passata attraverso la progettazione di un solo, piccolo strumento di presa a vuoto, specifico per la tipologia di pezzi da movimentare.
“Una volta chiarita l’esigenza – racconta Suglia – la progettazione ha richiesto pochi giorni: giusto il tempo di realizzare dei prototipi, che in Zetapunto facciamo in PLA con una stampante 3D”.
Questa tecnologie permette di arrivare alla soluzione ideale con costi e tempi estremamente limitati, specialmente nel paragone con le sue alternative storiche.
La pinza è stata attrezzata con un sensore di vuoto, il vacuostato, e così montata sul robot collaborativo Universal Robots.
“La programmazione ha richiesto meno di una mezza giornata, tanto che già nel pomeriggio la linea era entrata in funzione correttamente”.
La nuova cella sviluppata da Zetapunto è particolarmente versatile: in fase di progettazione è stato infatti previsto il caso in cui cambi la forma della parte da movimentare, una situazione che può essere gestita rapidamente sul teach pendant Universal Robots con un semplice aggiornamento delle misure.
A conferma che programmare i movimenti dei robot collaborativi UR è molto semplice, l’altro cobot che il cliente aveva a disposizione è stato reimpiegato dal cliente stesso: ora viene usato per altre mansioni che non hanno richiesto l’implementazione di pinze personalizzate o altri sistemi.
“Usare i robot collaborativi nell’industria cosmetica permette di creare linee miste, dove i cobot UR lavorano in sicurezza insieme agli operatori senza barriere o gabbie perimetrali grazie alle 17 funzioni dedicate integrate – continua Suglia – Inoltre portare l’automazione nella cosmesi permette di assicurare il raggiungimento dei volumi produttivi desiderati dal committente e livelli di qualità standard”.
I margini per aumentare la produzione dell’industria cosmetica con i robot collaborativi sono notevoli, e l’esperienza verticale di un integratore specializzato come Zetapunto aiuta a individuare i passaggi che possono essere automatizzati con facilità mettendo a disposizione di ogni operatore un “utensile evoluto” che lo aiuti a svolgere le mansioni più ripetitive.
Queste trasformazioni consentono di migliorare l’output della produzione, minimizzando gli sprechi. Il tutto in sicurezza, nella piena realizzazione del metodo della Lean Robotics (la robotica snella) che suggeriamo da tempo.
“Il supporto di Alumotion per noi è molto importante – conclude Suglia – Siamo integratori partner dal 2018, e nel tempo abbiamo avuto modo di apprezzare l’impegno sulla formazione che consente sia a noi di entrare in contatto con le realtà più all’avanguardia nell’automazione, sia alle aziende del territorio di scoprire le potenzialità dei robot collaborativi per la semplificazione dei processi”.
“Quando dobbiamo sviluppare una nuova cella robotica possiamo contare sulla disponibilità del Nuovo Experience Center e delle sue attrezzature. Inoltre vista la vicinanza (Zetapunto è di Vimodrone, ndr) ci risulta ancora più facile avere dei confronti reciprocamente formativi con lo staff, che si traducono in un accompagnamento più preciso ed efficace per tutte le realtà produttive che scelgono le nostre soluzioni”.
Ringraziamo Michele Suglia e Zetapunto per la disponibilità a raccontare insieme questa esperienza, che testimonia come la versatilità dei robot collaborativi e la loro capacità di svolgere più funzioni, a seconda delle esigenze della produzione, permetta da un lato di rendere l’investimento più sostenibile (e oggi ancora più conveniente con gli incentivi statali), e dall’altro di supportare gli operatori nel potenziamento delle produzioni attraverso l’automazione di attività ripetitive.
In collaborazione con partner selezionati di provata esperienza, lo staff tecnico e commerciale di Alumotion è sempre a disposizione per una valutazione della soluzione di automazione più adatta alle esigenze produttive specifiche di ogni realtà.