Robot collaborativi con macchina CNC: storia di un’automazione di successo per la produzione di occhiali
Una piccola impresa che produce occhiali di design ha ottenuto grandi benefici dall’impiego di robot collaborativi in affiancamento a una macchina CNC, riuscendo ad automatizzare un particolare aspetto della produzione mentre continua a garantire gli standard necessari di ripetibilità e qualità del prodotto finito.
L’automazione è stata messa in funzione in 5 giorni soltanto da una persona, titolare dell’azienda, che non aveva alcuna esperienza precedente in programmazione di macchine.
Grazie a questa innovazione l’americana Lowercase NYC (questo il nome dell’azienda), oggi è in grado di gestire produzioni fino a 500 unità a ciclo, differenziando di volta in volta le caratteristiche per produrre lotti da 30/40 pezzi ciascuno con uno specifico design.
I tempi di consegna sono stati ulteriormente ridotti, e anche lo scarto dovuto a errori si è sensibilmente ridimensionato.
Per realizzare la cella robotica l’integratore ha messo insieme un cobot UR5 di Universal Robots (di cui siamo i primi Preferred Distributor in Italia già dal 2011) con le pinze elettriche adattive del nostro partner Robotiq (nei modelli 2F-85 e 2F-140, per gestire le diverse misure necessarie).
“Ogni volta devo apportare solo poche modifiche manuali alle morse. Il resto è tutto automatizzato”, spiega Brian Vallario, cofondatore di Lowercase NYC.
La cella robotica ha il compito di prendere dal piano la materia prima, già tagliata in tavolette rettangolari delle dimensioni di una montatura, e inserirle dentro la macchina CNC per la necessaria trasformazione.
Il robot chiude lo sportello, preme il pulsante di avvio e dopo la lavorazione rimuove l’occhiale finito mettendolo nel cesto che passa alla successiva stazione della produzione.
“La produzione di occhiali è un processo che richiede molta manodopera, ma noi siamo un team piccolo – continua a spiegare Vallario – Questa automazione è importante per noi perché ci permette di automatizzare un passaggio decisivo della produzione e, allo stesso tempo, lavorare al design e alla progettazione di nuovi prodotti”.
La soluzione è stata facile e veloce da impiegare. L’investimento è alla portata di realtà che si trovano in fase di startup e di tantissime piccole e medie imprese in generale (e in Italia nel 2023 può essere ulteriormente ammortizzato grazie a un credito d’imposta).
Quando poi dovessero emergere altre esigenze di automazione, il cobot può essere trasferito su altre attività in tempi molto rapidi, garantendo quella versatilità che per le realtà più piccole è decisiva per poter continuare a competere ad armi pari in un contesto sempre più globalizzato e concorrenziale.