Le prospettive della robotica educativa: intervista con Marc-Henri Frouin, CEO e fondatore di Niryo
Nelle scorse settimane abbiamo annunciato l’avvio di una nuova collaborazione che ci permette di rafforzare ulteriormente la varietà della nostra offerta di robotica educativa, ovvero la proposta a scuole, università e istituti di ricerca che desiderano mettere a disposizione dei propri studenti robot con cui imparare le logiche e i linguaggi di programmazione in vista del passaggio al mondo del lavoro e dell’impatto con la robotica industriale.
La partnership che abbiamo avviato è quella con la startup francese Niryo, una realtà con una storia piuttosto recente ma già costellata di brevetti e successi oltre che di esperienze molto positive di adozione da parte di diversi istituti scolastici e centri di ricerca.
Di questo e delle prospettive della robotica educativa, con uno sguardo allargato alla scala mondiale per individuare i trend e immaginare come intercettarli per tempo, abbiamo parlato con il CEO di Niryo, Marc-Henri Frouin.
Marc-Henri, grazie per essere con noi!
Grazie a voi per l’opportunità di condividere pensieri e riflessioni sul mio modo di vedere la robotica.
Cominciamo dagli esordi: quando e come è nata l’idea di fondare l’azienda che oggi è Niryo e qual è stata la spinta principale che ti ha portato a realizzarla?
Nel 2016 stavo studiando robotica industriale e ho notato che durante i corsi universitari avevamo davvero poche occasioni concrete per imparare a usare i robot industriali “toccandoli con mano”.
La ragione di questa carenza era da individuare nel fatto che la maggior parte delle scuole può permettersi solo uno o due robot, per via dei loro costi da un lato e dei limiti di budget a disposizione dall’altro. Inoltre i robot industriali hanno diverse funzioni evolute che possono scoraggiare il desiderio di apprendere di chi frequenta un ambito scolastico e si trova a doversi confrontare per la prima volta con i robot, spesso a digiuno di qualunque esperienza e competenza.
Per questo insieme a un mio compagno di corso abbiamo deciso di creare un nostro robot educativo, che fosse accessibile sia sotto il profilo del prezzo sia per quanto riguarda la facilità d’uso.
Pur essendo nata da poco, Niryo si sta già distinguendo nel mercato della robotica educativa ed è diventata rapidamente una valida alternativa alle proposte di player che sono sul mercato da molto più tempo: quali sono gli elementi chiave della vostra proposta, che credete vi rendano così attraenti per i numerosi clienti che vi scelgono?
In Niryo ci concentriamo sul portare il prodotto giusto per il bisogno giusto. Ecco perché abbiamo ideato un robot che si adatta perfettamente alle esigenze dei nostri clienti.
Un tratto distintivo della nostra proposta, secondo chi ci ha scelti, è la possibilità di usare una varietà di linguaggi di programmazione: da Blocky, consigliato ai neofiti, fino a Python, C++ oppure ancora ROS, che sono più confacenti alle esigenze degli utenti più avanzati.
I clienti apprezzano anche il fatto che il nostro robot è parte di un suo ecosistema dedicato, fatto dal nostro software, Niryo Studio, che rappresenta la soluzione più semplice per programmare il robot Ned, da molti add-on complementari come un nastro trasportatore, un sistema di visione e diversi tipi di pinze. Inoltre abbiamo sviluppato una varietà di contenuti che mettiamo a disposizione online, come la documentazione tecnica, i tutorial e i video, con cui vogliamo aiutare ciascuno dei nostri clienti a raggiungere i propri obiettivi.
Infine, ultimo ma non meno importante, riceviamo apprezzamenti per il nostro servizio di supporto al cliente che risponde sempre entro 48 ore dalla richiesta.
Cosa direste a un educatore che valuta i pro e i contro di avere uno o più cobot per le sue classi?
Gli diremmo che sappiamo, dato che alcuni di noi sono stati studenti di robotica in passato, che la pratica è il modo migliore per imparare. Eppure la maggior parte delle scuole non ha né i fondi né lo spazio per implementare robot industriali o semi-industriali nelle proprie classi, così gli studenti imparano solo o soprattutto la teoria.
È proprio per questa ragione che abbiamo creato Niryo e incoraggiamo le scuole e le università ad avere cobot come il nostro primo robot, Niryo One, o il più recente, Ned, in modo che possano confrontarsi veramente con un robot, senza mediazioni: possono manipolare, incuriosirsi, toccarlo, aprirlo e quindi conoscerlo meglio.
I cobot rendono le cose più facili perché sono molto più accessibili e occupano meno spazio rispetto ai robot industriali. Inoltre sono anche più facili da installare e programmare.
Ned è un robot economico e molto facile da programmare: chi studia su un vero robot può imparare a maneggiare la robotica e la programmazione procedendo con il proprio ritmo passo dopo passo, iniziando con Niryo Studio per poi arrivare via via a livelli avanzati.
Educazione robotica in Europa vs. USA: quali pensi siano le principali differenze, e ritieni che qui in Europa potremmo trarre vantaggio dall’imitazione di prassi ormai consolidate in materia Oltreoceano?
Il sistema educativo negli USA è molto più consapevole del ruolo che la robotica avrà entro pochi anni, perché già ora i robot sono un attore importante sul mercato. Questo gioca un ruolo chiave nella penetrazione e diffusione della robotica nelle scuole.
I budget destinati ai dipartimenti tecnici e tecnologici nell’area educativa sono molto più alti di quelli che possiamo trovare nelle scuole europee. Questo è sicuramente un punto decisivo per la democratizzazione della robotica nell’educazione.
La maggior parte delle scuole offre un’educazione robotica ai bambini fin dalla più giovane età: per fare un esempio, alcuni dei nostri clienti americani hanno comprato un robot per insegnare la robotica ai loro figli a casa!
Anche in Europa la situazione sta migliorando e la consapevolezza di questi sviluppi è sempre più diffusa: siamo ancora in ritardo rispetto al mercato americano, ma negli ultimi tempi sono stati fatti grandi progressi anche da noi per sviluppare l’educazione robotica.
Avanti veloce tra qualche anno, diciamo… 5: come vedi evolversi il mercato dei robot educativi e quali pensi che saranno i principali fattori che ne accelereranno la crescita?
Penso che, come è successo per l’informatica e la stampa 3D, stia arrivando una nuova tendenza portata dall’Industria 4.0: la robotica, con la sua capacità di fare da tramite tra il mondo digitale e quello fisico, è parte di questa tendenza. Come Niryo constatiamo questa evoluzione ogni volta che attrezziamo università e centri di ricerca che anticipano, costruiscono e formano competenze per l’Industria 4.0.
I nostri governi in Europa stanno stimolando e sostenendo la reindustrializzazione, che accelera l’adozione della robotica anche nel settore della formazione.
I fattori che guideranno la trasformazione saranno:
- Prezzo accessibile
- Connessione con altri ecosistemi (Matlab, Python, AI, Vision, ecc…)
- La capacità di far camminare insieme gli sviluppi in ambito industriale e la diffusione delle competenze, perché se la differenza tra questi due ambiti dovesse essere troppo ampia anche stabilire un ponte che li connetta potrebbe risultare proibitivo.
Niryo sta crescendo rapidamente come azienda, e lo stesso vale per le sue competenze: avete intenzione di espandere le vostre attività oltre l’istruzione?
Il nostro robot educativo Ned ci ha permesso di entrare in contatto con clienti attivi nel settore della ricerca e con realtà che necessitano di robot per la prototipazione.
Crediamo profondamente che i robot aiuteranno l’umanità, per questo la nostra ambizione è democratizzare la robotica: abbiamo iniziato con l’ambito educativo, ma ora stiamo anche lavorando allo sviluppo di un robot industriale che dovrebbe essere lanciato nel 2022.
Grazie mille per il tuo tempo e le tue intuizioni: non vediamo l’ora di costruire insieme una migliore offerta di formazione attraverso i cobot sul mercato italiano e Niryo è un importante elemento abilitante di questo sforzo!
Grazie a voi per l’occasione e a presto!