Tre fiere, tre pubblici diversi, un’unica richiesta: concretezza.
Venerdì scorso il sipario è sceso sull’edizione 2017 di A&T e abbiamo terminato un mese e mezzo di fiere ed eventi che ci hanno portato da Parma (MecSpe) a Milano (Technology Hub) fino all’Oval Lingotto di Torino per la tre giorni di Affidabilità e Tecnologie.
Torino, ultima solo in ordine temporale, ci ha consegnato un pubblico molto consapevole delle opportunità offerte dalle tecnologie che abbiamo messo in mostra con Universal Robots e i nostri partner Orobix, Smart Robots e Artiminds. Non che competenza e professionalità siano mai mancate in tutti gli appuntamenti, ma ad A&T abbiamo incontrato grandi nomi alla ricerca di soluzioni complesse che tecnologie abilitanti come cobots e sensori di forza possono sostenere.
Soluzioni in grado di aggiungere produttività, rendere ergonomico un lavoro e massimizzare l’efficienza di ogni fase di lavoro.
Questo il pubblico di questa fiera che si differenzia, e a suo modo completa, le diverse tipologie di interlocutori con cui abbiamo dialogato.
Il diluvio di contatti di Parma ci aveva consegnato uno spaccato molto interessante delle PMI italiane: aziende pronte ad innovare, ma soprattutto desiderose di comprendere se le tecnologie “dell’Industry 4.0” siano davvero in grado di risolvere problemi di tutti i giorni impossibili da gestire, se non a costi e con soluzioni difficili da governare. Anche a MecSpe quindi il grande hype connesso alla digitalizzazione di impresa è stato (correttamente) incanalato verso la ricerca di soluzioni pratiche, sentite. Concrete.
Tra le due c’è stata Technology Hub che, pur differenziandosi sia per l’offerta espositiva sia per la tipologia di pubblico intercettata, ci ha messo di fronte di nuovo alla stessa richiesta: soluzioni. Abbiamo discusso con ministeri, con aziende alla ricerca di applicazioni robotizzate di servizio, con designer, architetti, ingegneri impegnati nella progettazione di prodotti o soluzioni con l’aiuto di robot collaborativi, smart sensors, software e altre tecnologie connesse all’automazione.
Soluzioni. Risultati. Concretezza.
Questo chiedono le aziende italiane e non, piccole medie o grandi che siano. Dimostrando, una volta ancora, di essere più avanti rispetto al chiacchiericcio e al rumore mediatico che è in corso attorno ai concetti di industry4.0, digitalizzazione ecc. Ovviamente non perché tutte in grado di padroneggiare le tecnologie, ma perché pretendono da queste soluzioni. Ragionano su “come fare” e chiedono a noi risposte. Vogliono digitalizzare, ne hanno colto l’importanza e i benefici, e necessitano di risposte.
L’innovazione, dunque, si conferma essere un percorso che non può venire dall’alto: né da una cattedra, né da un’azienda dominante, né da un giornale. L’innovazione è un processo che va incubato e che è agito da molteplici soggetti: l’azienda che si muove verso un nuovo obiettivo, i propri consulenti e i propri fornitori.
Questi mesi confortano sia la nostra volontà di porci come azienda che sviluppa assieme ai propri clienti le innovazioni, in un percorso di accompagnamento costante che le possa rendere un giorno autonome, sia di cercare sempre e comunque #risultaticoncreti e misurabili da quanto proponiamo.
Questi stimoli sostengono e danno corpo anche ad altri importanti passaggi che Alumotion sta facendo. A breve inaugureremo il nostro nuovo showroom all’interno del quale non solo toccare le tecnologie, ma provarle, usarle assieme, cogliere opportunità e trovare soluzioni. A questo assoceremo una ricca offerta formativa che consenta ai nostri clienti non solo di comprendere a cosa servono le nuove tecnologie, ma soprattutto a come usarle, a come integrarle nei propri processi e nei propri layout.
Di questo vi parleremo a breve.
Intanto grazie a tutti per il vostro tempo da Parma a Torino, via Milano.
Andiamo assieme verso l’innovazione!