Tecnologia e ricerca unite per le persone afflitte da malattie neuromuscolari
Giovedì 6 aprile abbiamo partecipato all’inaugurazione del nuovo Clinical Research Center di NeMO – NEuroMuscular Omnicentre, centro clinico ad alta specializzazione pensato per rispondere in modo specifico alle necessità di chi è affetto da malattie neuromuscolari – all’interno dell’Ospedale Niguarda Cà Granda di Milano.
Il nuovo centro è stato intitolato a Nanni Anselmi editore milanese e paziente NeMO scomparso nel 2016, figura che ha sostenuto, attraverso l’associazione “SLAnciamoci”, le iniziative del Centro nel corso degli anni.
NeMO è dunque una struttura specializzata, unica nel suo genere, pensata per aiutare in maniera integrata le persone afflitte da sclerosi laterale amiotrofica (SLA) e dalle atrofie muscolari spinali (SMA).
Chi soffre di queste patologie necessita, infatti, di un un supporto costante e multidisciplinare sia per gli aspetti fisici sia per quelli psichici ed emotivi. NeMO è pensato proprio in questi termini, ovvero racchiudere in un unico centro di eccellenza tutte le competenze necessarie per offrire un supporto a 360 gradi ai pazienti.
La nostra presenza all’evento di inaugurazione era collegata alla presentazione di una delle tecnologie di cui NeMO si è dotata. Il progetto, infatti, costruito con capitale privato all’interno dell’Ospedale Niguarda, oltre a raccogliere professionisti di ogni genere a supporto dei pazienti, è incentrato sull’utilizzo delle migliori tecnologie che possano aiutare i pazienti a vivere una vita migliore.
Noi, assieme a Ortopedia Pessina, abbiamo progettato e integrato il braccio robotico che aiuta chi vive in carrozzina ad aumentare la propria autonomia e indipendenza. Queste carrozzine speciali, infatti, sono comandate da un joystick che ne consente il movimento. Intervenendo sul controllo della carrozzina siamo riusciti a far dialogare un braccio robotico Kinova con il joystick e, così facendo, aumentare i movimenti e le azioni che chi è costretto in carrozzina può svolgere autonomamente.
Carrozzina e braccio robotico sono stati poi i protagonisti di uno dei momenti più emozionanti della giornata. Una ragazza è infatti riuscita, muovendo il joystick, ad effettuare il taglio del nastro di inaugurazione. Un momento molto emozionante sia per il Centro che si stava aprendo sia per il sorriso sul volto della ragazza finalmente in grado di utilizzare una soluzione semplice per vivere meglio.
Altre tecnologie hanno poi trovato spazio accanto alla nostra. Tra queste un robot fisioterapista, Hunova, sviluppato dall’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) di Genova, degli occhiali smartglass che, attraverso la tecnologia della realtà aumentata, permettono al paziente di guidare la propria carrozzina o far muovere il letto con il movimento degli occhi e un sistema (A-circle) che attraverso onde sonore stimola i muscoli e le terminazioni nervose per stimolare la ripresa delle capacità motorie del paziente.
Da questa giornata si svilupperà, inoltre, un nuovo percorso di lavoro e ricerca. Assieme a NeMO daremo vita, infatti, ad una serie di sperimentazioni con l’obiettivo di realizzare casi di studio e casi applicativi che possano, rispettando le dovute procedure, diventare delle pratiche di cura e supporto inserite nel Sistema Sanitario Nazionale.
La giornata è stata davvero emozionante e partecipata. Torniamo a casa con la sensazione che investire su “tecnologie abilitanti” sia davvero un lavoro stimolante e appagante. Specialmente quando i destinatari del nostro impegno e della nostra passione solo persone che soffrono.