The Next Big Thing? I Robot!
Abbiamo preso in prestito lo slogan di successo di Samsung, the Next Big Thing, per dare il titolo a una tendenza, un trend, come nell’ultimo articolo del nostro blog, già in atto in questi ultimi mesi e che sta diventando sempre di più un dato di fatto sotto gli occhi di tutti: i Robot sono la “prossima grande cosa”.
In questo articolo vedremo perchè si può parlare di fine della rivoluzione del mobile e inizio (o rafforzamento) della rivoluzione robotica. Vedremo una piccola anticipazione di #Mecspe2016, il grande evento italiano dedicato all’automazione, alla logistica, all’industria e alla Robotica.
Ma prima di approfondire quello che sta succedendo e che succederà nei prossimi anni, facciamo un passo indietro, diamo un’occhiata a quelle che ci permettiamo di chiamare “ex big things”.
The EX Big Things (le rivoluzioni tecnologiche finite o trasformate)
Secondo studiosi, analisti ed accademici, ogni 10/15 anni circa, una convergenza di fattori quali uno scenario economico favorevole e progressi tecnici rilevanti, generano e hanno generato rivoluzioni nel mondo dei computer.
Si creano nuove abitudini, nascono aziende in grado di fatturare miliardi di dollari, gruppi in precedenza ricchi e potenti vanno in crisi.
Fino a pochi decenni fa tra le aziende leader del mercato USA potevamo trovare i grandi gruppi del petrolio. Ora Alphabet (Google), Apple e Microsoft sono le società che valgono di più al mondo. La Silicon Valley, complice anche il crollo delle quotazioni del petrolio che stanno creando non poche difficoltà ai colossi del settore, ha praticamente conquistato il mondo della finanza. La conferma arriva con la stangata di Standards & Poor.
Con i prezzi del petrolio che affondano, l’agenzia taglia la propria valutazione su Shell e mette il rating sotto osservazione con implicazioni negative. Fonte Notizia
Ma quali sono le rivoluzioni nel campo dei computer che abbiamo visto in questi ultimi 30/40 anni?
Dapprima la rivoluzione del PC. Con i primi computer e sistemi operativi Apple, IBM, Microsoft, nei primi anni 80. Il sogno impensabile di Microsoft, ovvero un computer su ogni scrivania in ufficio e in casa, si è realizzato nel corso di questo decennio.
In seguito la rivoluzione di Internet. A metà degli anni 90 irrompe Internet, tra le conseguenze di questa rivoluzione la crisi delle industrie che si basavano su supporti fisici e sul monopolio della distribuzione, come la musica e i supporti di stampa. Se nella rivoluzione precedente l’esito finale era: ogni scrivania in ufficio e in casa doveva dotarsi di un pc, al termine della rivoluzione di Internet possiamo dire che ogni business deve dotarsi di un sito web.
La rivoluzione mobile. Si può affermare che sia iniziata nel 2007 con il lancio di iPhone. Durante questa rivoluzione si sono affermati proprio Apple ma anche i dispositivi Samsung e Android. Mentre marchi importanti sono andati in crisi, come Nokia, Blackberry e la stessa Microsoft, dato che ormai il suo monopolio dei personal computer è definitivamente crollato.
[highlight dark=”no”]In realtà queste rivoluzioni non sono “iniziate e finite”.[/highlight] Parafrasando il filoso Eraclito, tutto si trasforma. Ognuno ha ancora un pc, ognuno usa ancora Internet. Tuttavia, la rivoluzione “mobile” ha trasformato i pc e Internet, prima esperienze da ufficio, ora esperienze per gli utenti svolte in mobilità appunto, grazie a dispositivi piccoli, portatili e potenti.Il punto è il seguente: ormai gli smartphone, pur continuando ad evolvere, tendono ad omologarsi tra di loro. Le novità riguardano sempre di più il design e funzionalità meno importanti. iPhone e Samsung vendono di meno rispetto al passato, stanno arrivando segnali di saturazione del mercato. Per iPhone sarebbe la prima volta da quando il prodotto è stato lanciato sul mercato. Fonte notizia
Quindi anche la rivoluzione del mobile sta giungendo al termine o meglio ancora, si sta trasformando in una nuova rivoluzione? Sembra proprio di sì.
Quale rivoluzione sta per entrare in scena? Ecco un indizio.
The Next Big Thing? Non è più uno smartphone
Durante il recente CES di Las Vegas (il grande evento che si tiene ogni anno a gennaio nella grande città del Nevada, durante il quale i grandi brand della tecnologia presentano i loro ultimi prodotti) tutti noi appassionati di tecnologia ci aspettavano il “The Next Big Thing”. E’ arrivato? Niente affatto. Sicuramente tanti oggetti che fanno venire l’acquolina in bocca a noi un po’ nerd e un po’ geek.
- Smart Car
- Smart House
- Droni
- Realtà Virtuale
- Tecnologia indossabile per lo sport
- E tanti altri gadget più o meno sorprendenti
Niente di eclatante se si guarda in superficie. Qualcosa di rivoluzionario se si guarda più attentamente e non il singolo prodotto. Infatti non è stato presentato il nuovo super iPhone, il nuovo oggetto strappa “oooohhh” nella platea. E’ il quadro generale che più fa pensare alla nuova rivoluzione in atto.
I sensori e i componenti tecnologici fino a qualche anno fa costosi (alcuni proibitivi) ora sono diventati a buono, a buonissimo, mercato.
Grazie alla produzione in massa di smartphone (ormai i vecchi telefoni con l’unico scopo di telefonare sono una nicchia), sono scesi i prezzi di gps, sensori per il movimento, fotocamere, microfoni, moduli bluetooth, wi-fi, L-TE. Oggetti in precedenza privi di tutti questi componenti, possono ora dotarsi di tanta tecnologia a prezzi più “umani”.
Un altro indizio? Microsoft ha Cortana, Google ha Google Now, Apple ha Siri, Amazon ha Echo, Facebook sta progettando Facebook M. (fonte notizia) Di cosa stiamo parlando? Di Intelligenza Artificiale, vera e propria ossessione per tutti i grandi brand della Silicon Valley.
Anche IBM sta investendo in questa direzione. Con Watson, una piattaforma tecnologica che estende la capacità di elaborazione del linguaggio naturale e di apprendimento automatico rendendo possibile l’interpretazione di enormi quantità di dati non strutturati.
Creato per interagire, rispondere alle domande, recepire i dati incrociandoli con altri disponibili per poi consigliare le soluzioni più consone o mai intraprese.
Il progetto Watson è adoperato in campo medico per la cura delle malattie, in base ad un vastissimo archivio al quale ha accesso, individua le cure necessarie per un dato paziente, riducendo al minimo la possibilità di sbagliarsi.
Se aggiungiamo questi dati di fatto con un altro dato di fatto, ne abbiamo parlato in questo articolo, ovvero che i sistemi operativi robotici come ROS rendono la programmazione robotica sempre più alla portata di tutti, è facile concludere pensando alla nuova rivoluzione incombente: quella robotica.
The Next Big Thing? La Robotica
La maggior parte degli esperti di tecnologia concorda con il fatto che entro il 2025, un robot potrà essere in grado di realizzare la vostra macchina a guida autonoma (quindi dotata di intelligenza artificiale in grado di guidarla) senza la supervisione di un essere umano.
L’ospedale del futuro potrà integrare gli infermieri umani con un “esercito” di infermieri robot pronti ad assistere i pazienti durante la degenza.
A proposito di ospedali ecco un caso concreto di robot collaborativi al servizio dell’uomo: presso il laboratorio del Copenhagen University Hospital di Gentofte il numero di campioni di sangue in arrivo per l’analisi è aumentato del 20% , circa il 90% di tutti i risultati vengono inviati a dottori e pazienti nel giro di un’ora. Grazie a due robot UR5 i tempi di attesa dei pazienti si sono ridotti tantissimo.
Questa “rivoluzione” riguarderà o sta riguardando solo gli ospedali e pochi altri settori? Niente affatto. Un rapporto di 300 pagine pubblicato da Merrill Lynch nel mese di novembre 2015, stima che il mercato globale della robotica (compresa l’Intelligenza Artificiale) crescerà da 28 miliardi di dollari a più di 150 miliardi di dollari nei prossimi cinque anni.
Automotive, Finanza, Healthcare, Industria manifatturiera, agricultura, difesa militare. Questi e altri settori non verranno risparmiati dalla rivoluzione robotica in atto. L’infografica sottostante, riassume le previsioni del rapporto di Merrill Lynch. In modo abbastanza eloquente aggiungiamo noi.
The next big robotic thing? Cobot e AGV nel nostro stand #Mecspe2016
I mass media e i new media quando rivolgono lo sguardo verso le novità nel campo robotico, guardano in alto, ovvero verso i droni. Si soffermano sugli spettacolari video che vengono realizzati grazie a questi robot volanti. Ma in realtà, prima di guardare in alto, bisognerebbe guardare in basso. Alla movimentazione via terra dei prodotti. Con il MiR 100 per esempio.
E con una produzione più intelligente e ottimizzata, grazie ai cobot Universal Robots e alle pinze Robotiq.
Nel video un braccio robotico Universal Robots e una pinza robotica adattiva a due dita Robotiq
Braccia robotiche Universal Robots, il robot mobile Mir100, le pinze robotiche adattive di Robotiq, per vederle in azione basta raggiungere il nostro stand a Mecspe2016.
Vuoi saperne di più? Hai già un cobot ma vuoi conoscere, approfondire e migliorare l’utilizzo di un cobot Universal Robots per la tua produzione? Puoi frequentare uno dei nostri corsi.
Investi nella tua formazione, migliora la conoscenza dei #Cobot, iscriviti ai nostri corsi https://t.co/bKDYcRmR8k pic.twitter.com/VPKdts16z7
— alumotionsrl (@alumotionsrl) 15 Febbraio 2016
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